Abbiamo concluso l’ultimo anno accademico preannunciando il nostro nuovo metodo: “porta l’inglese a casa con te”.
Per chi non lo sapesse, per chi è nuovo o per chi non ha letto l’ultimo magazine metodo è un abbonamento mensile che vi fornirà, una volta a settimana, del materiale didattico in base al vostro livello, che noi conosciamo molto bene, e in base a ciò che state seguendo in aula.
Dopo il corri corri del Natale, regali, feste, saggi e recite, noi mamme entriamo in un altro vortice: gli open days.
Da Dicembre escono timidamente delle pubblicità dei primi “open days” per poi diventare piuttosto pressanti a Gennaio proprio perché dal 14 Gennaio sono aperte le iscrizioni sul sito MIUR.
Solitamente le mamme seguono gli open days quando devono cambiare ciclo di studi ai figli, io invece da mamma, ma soprattutto da direttrice di una scuola di inglese ci vado anche io e me li faccio un po’ tutti… dalla materna al liceo!!!
È utile fare un po’ di chiarezza, spesso infatti si etichettano come “atti di bullismo” comportamenti che in realtà sono episodi isolati di angherie e dispetti tra ragazzi, o vicende di cronaca che incoronano un ragazzo prepotente come “bullo”.
Per parlare di bullismo devono esserci almeno il bullo e la vittima, spesso anche gli spettatori.
Non è considerabile atto di bullismo un singolo episodio di angheria tra ragazzi, ma tra l’autore e la vittima deve instaurarsi una relazione (ad esempio la vittima è sempre la stessa). Il litigio tra pari non può essere considerato bullismo.