L’esperienza che stiamo vivendo in questi giorni legata alla pandemia COVID-19 è nuova e sconvolgente. Non abbiamo esperienze simili nel passato da cui attingere esempi. In altri eventi catastrofici come ad esempio il terremoto, le case distrutte, le macerie sono tragicamente visibili e tangibili. Qui non è così.
È utile fare un po’ di chiarezza, spesso infatti si etichettano come “atti di bullismo” comportamenti che in realtà sono episodi isolati di angherie e dispetti tra ragazzi, o vicende di cronaca che incoronano un ragazzo prepotente come “bullo”.
Per parlare di bullismo devono esserci almeno il bullo e la vittima, spesso anche gli spettatori.
Non è considerabile atto di bullismo un singolo episodio di angheria tra ragazzi, ma tra l’autore e la vittima deve instaurarsi una relazione (ad esempio la vittima è sempre la stessa). Il litigio tra pari non può essere considerato bullismo.